da UPAG
Bestia e biscia, raggio e razzo, causa e cosa, regione e rione, angustia e angoscia: cos’hanno in comune? Sono coppie di allotropi, parole che – pur partendo dal medesimo etimo – hanno sviluppato forma e significato differenti, in genere perché una delle due è voce dotta, l’altra no. Il latino angustia ‘strettezza’ deriva da angere ‘stringere’ (da cui anche angina), perciò le varie accezioni dell’angustia sono altrettante declinazioni della strettezza: mancanza di spazio; scarsità di risorse; stretta al cuore. Solo quest’ultima però è propria dell’angoscia, che si è specializzata come oppressione tutta interiore, psicofisica.
il desiderio di "astrattismo" - in pittura, è in risonanza con un certo atto musicale che rinuncia al ritmo e al motivo. Motivo e ritmo sono nomi sintetici delle costanti di musicalità come la figurazione è la costante che affiora da ogni pittoricità. Questo afflato di negazione, sia in Musica che in Pittura, ha condotto -in un caso, agli accattivanti accadimenti musicali che in molte culture si riconoscono apertamente (ad es.: canti pseudo-istintivi privi di ausilio melodico e ritmico; strumenti suonati per assaporarne il suono saziandosi d'esso e non d'altro; etc.) -nell'altro caso, alle paradossali pretese di rinnegare la figurazione, ma in un modo che "superasse" i già conosciuti modi di farlo. Si è data -in storia- una notevole importanza a questa teorizzazione critica -e non ne meritava tanta; mentre le concezioni musicali che riducono l'importanza di ritmo e motivo, sono -come già erano- o integrate nella spontaneità o esposte come particola...
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