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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Bender

  Ma se c’è una cosa che personalmente mi ha sempre colpito è la  diffusissima tendenza a chiamare concetti molto diversi tra loro nella stessa identica maniera .

forme polifigurative

Quando -con le arti- si realizza una forma e quando essa è la raffigurazione riconoscibile di un suo modello (vero o ideale), la si chiama "figurativa". Si parla di "opera figurativa" (conosciamo tutte le imbarazzanti implicazioni criticologiche di tal definizione") e per ciò chiamo "polifigurative" quelle forme che riempiono una categoria ben indicabile.  Intelligere l'input percettivo non sempre risulta libero da equivocazioni. Inoltre l'equivocabilità di una informazione percepita, può essere anche provocata intenzionalmente e non necessariamente alterando il sistema percettivo ma -più semplicemente- privando l'informazione stessa della sua appropriata riconoscibilità. Parlando di figurazioni, definisco "poli-figurativa" una immagine o una plastica che raffigura metà delle infinite "idee-entità" ad essa associabili. Molte sono le occasioni di saggiare fortuitamene una percezione pluripossibile. Basta soffermarsi sull

#C

 -<...e quindi anche questa fantomatica "arte", sfocia in una produzione: il prodotto artistico -in quanto frutto del "Lavoro" per antonomasia ("Artes").> -<ovviamente:...con tutte le implicazioni note!> -< Orbene: dato un operatore artistico in esercizio, sia pure attendibile -come conseguenza- l'esistenza di presenze psicofisiche ex-novo. Esse vanno a costituire l'offerta su un mercato dedicato. Questo mercato è fatalmente scisso e ramificato. Tralasciandone le condizioni si può osservare -invece- il parametro altrettanto importante del rapporto intercorrente tra prodotto e suo ambiente.  Noi ospitiamo nel nostro stesso spazio vitale quelle opere delle arti che più ci paiano assecondare determinate nostre "forma-mentis" (più o meno volubili e durature). Cerchiamo di avanzare ineluttabile ragione di ospitalità. La produzione artistica, come fenomeno attitudinale umano, è simile ad una secrezione glandolare che -invece- è f

le arti

  stralcio di una newsletter, per indagare sul ruolo delle arti. Open! 2023 23-24 giugno pubblicato in data 17/05/2023 Dal 2017, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori, organizza  OPEN Studi aperti in tutta Italia , quale occasione per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai “non addetti ai lavori” e per far comprendere l’importanza del lavoro dell’architetto, quale figura professionale a servizio della collettività, che interviene sullo spazio in cui tutti viviamo.

4battute

  ...oggi è così che piace (legno a vista) ...allora era così che piaceva (stuccata e dipinta -magari dipinta "a finto legno", purchè dipinta). Ciò è perché la versione "legno a vista" era riservata a legnami di buona qualità, a cui si dedicava una certa impeccabilità di lavorazione. (...quasi una ricercatezza...). Al giorno d'oggi si coglie l'occasione di esibire legname vero, lavorato a mano tempo fa, anche se così andiamo a svelare quel che un tempo era stato fatto per essere coperto. E può ben valerne la pena, anche se costa molta fatica (vero??). ...mentre per stuccarla c'è voluto meno di metà lavoro... Complimenti!!

#C

  nelle botteghe medievali esisteva il "capolavoro" (parola che indicava il lavoro col quale il discepolo guadagnava la liceità del nome, per poi aprir bottega in proprio). Al giorno d'oggi la parola è sopravvissuta come aggettivo qualificante una generica superlazione.

#tinteggj

  "colorare le pareti" di una tinta oppure di un'altra, è una azione di cui si pensa che possa essere o giusta o sbagliata ...ma non è così! (so che ormai si parla addirittura di "psicologia del colore", pur di poter dire che "un colore va bene e un altro non va bene").

AccezioniDiffuse

  nelle botteghe medievali esisteva il "capolavoro" (parola che indicava il lavoro col quale il discepolo guadagnava la liceità del nome, per poi aprir bottega in proprio). Al giorno d'oggi la parola è sopravvissuta come aggettivo qualificante una generica superlazione.

pergoterra

GAZEBO DI TERRA  

immagini e pensiero

 

opere fidate

  le opere d'arte, se urbane e pubbliche, si attestano alla specifica accezione della generica opera pubblica. La discrasia s'incontra nel notare come alcune leggi in merito, diano per scontata la eccezionalità della "artisticità", .... di  Paola Mammarella Affidamento diretto, cosa cambia tra nuovo Codice Appalti e regole del PNRR Soglie progressivamente più alte per velocizzare la realizzazione delle opere e principio di rotazione per garantire la trasparenza

#sedimenti

 se compro una confezione di zeppolotti, ed ogni zeppolotto è chiuso nella sua sotto-confezione; allora è quello che mi ha prodotto il fatto a doversi prodigare per recuperare il mio rifiuto, perchè è stato costui a fornirmene il motivo. sedimenti