Passa ai contenuti principali

commentario

 

SYMPOSIUM del product designer damiano lorenzani.


“In epoca classica il termine “Simposio” definiva la seconda parte del banchetto nella quale i commensali bevevano, cantavano, recitavano poesie, assistevano a intrattenimenti vari e conversavano.

Il kline era l’oggetto d’arredo fondamentale in questi momenti di leggerezza e convivialità. Il progetto “Syposium” rievoca precisamente questa atmosfera e si ispira a quest’oggetto. L’acciaio della parte inferiore a foggia di ponte-tempio è il materiale della modernità e della durevolezza nel tempo mentre il legno, la stoffa ed il sughero della parte superiore sono materiali che evocano una memoria sensoriale, che ci fa sognare e conduce la nostra mente al mare, il Mediterraneo".

📖 SFOGLIA IL CATALOGO QUI >> https://lnkd.in/dYwKP2YQ


--premetto che questo oggetto possiede un fascino accattivante che lo rende desiderabile -e pertanto ne auspico la produzione (non so se è già in questa fase). Lo premetto per permettermi di domandarmi:
 -<<...cosa mai leggo, accanto all'immagine! ...a che pro in siffatte critiche dovrei sentir parlare di funzioni simboliche da associare alle parti dell'oggetto?...>>
L'oggetto dato, è compiuto e potente. Lo è per i suoi caratteri sensibili. Impartirmi le nozioni: che il suo piede sia simbolo di modernità e che il suo piatto sia simbolo di antichità -non influisce minimamente sulla correttezza artistica del progetto!
-<<Sarebbe altrettanto indifferente se notassimo -ad esempio-  che ..quel rullo di un poggiatesta sta spudoratamente provocando una eccitazione dinamica non materiale, mostrando di volersi rotolare verso il concavo, abbandonandosi alla fatale gravità!...(ma non può, il simpatico provocatore sa che ci piacerebbe molto vederlo rotolare e...>>
-<<..si, sarebbe ininfluente! >>
-<<Allora ti dico: Nel vedere l'immagine, ricevo un percetto suadente: di muse curve e tensioni silenti. Nel leggere lo scritto, invece, causo confusione all'immagine che ricevevo>>
Penso di non essere sprezzante nei confronti dell'autore della critica che ho evidenziato, anzi: ringrazio per avermi dato da riflettere. Grazie!

Commenti

Post popolari in questo blog

appuntimetartist

 il desiderio di "astrattismo" - in pittura, è in risonanza con un certo atto musicale che rinuncia al ritmo e al motivo. Motivo e ritmo sono nomi sintetici delle costanti di musicalità come la figurazione è la costante che affiora da ogni pittoricità. Questo afflato di negazione, sia in Musica che in  Pittura, ha condotto -in un caso, agli accattivanti accadimenti musicali che in molte culture si riconoscono apertamente (ad es.: canti pseudo-istintivi privi di ausilio melodico e ritmico; strumenti suonati per assaporarne il suono saziandosi d'esso e non d'altro; etc.) -nell'altro caso, alle paradossali pretese di rinnegare la figurazione, ma in un modo che "superasse" i già conosciuti modi di farlo. Si è data -in storia- una notevole importanza a questa teorizzazione critica -e non ne meritava tanta; mentre le concezioni musicali che riducono l'importanza di ritmo e motivo, sono -come già erano- o integrate nella spontaneità o esposte come particola...

critipitt

…plana tabell… La storiografia si avvale spesso di una stesura archetipica. Viene effettuata tramite l’associazione delle vicende storiche ad un ciclo di “nascita-crescita-fulgore-declino-morterinascita” –che è la dinamica emotiva di un archetipo applicabile anche a fatti non storici. Per la storia della pittura è possibile la stessa associabilità. È un espediente che facilita la sistematizzazione dei concetti narrati. Nell’esposizione della storia diventa scontato il ricorso ad un riferimento archetipico, ed anche la pittura può autonomamente avvalersi dello stesso riferimento. A prescindere dalla plausibilità di questo sistema narrativo, esso risulta utile nell’inquadrare i più disparati aspetti delle vicende esaminate di volta in volta –tanto per gli stili quanto per le tecniche- nel loro avvicendarsi. Ad esempio alcuni secoli di storia locale dell’occidente europeo, invitano a leggere la pittura guardandone sia lo sviluppo incrementale della sua potenza tecnica, sia la capitolazion...